Della diffusione del cristianesimo in Sardegna si parla nelle fonti del II secolo d.c., quando la regione già era un’importante rotta commerciale del Mediterraneo. Queste testimonianze raccontano di una Sardegna paleocristiana, quella dei martiri perseguitati dal governo di Roma ed esiliati ai lavori forzati, o quella delle persecuzioni da parte dell’imperatore Diocleziano.
La cristianità, odiata o accolta, aveva bisogno di luoghi di culto: templi, santuari e chiese che sono arrivati a noi come siti culturali di grandissimo valore spirituale. Nell’articolo di oggi parleremo di alcuni di questi luoghi religiosi che vale la pena visitare, per un itinerario alla scoperta di un cammino di fede complesso e travagliato durato secoli.
Viaggio lungo i più significativi templi cristiani in Sardegna:
Le chiese più antiche dell’Isola si trovano a Cornus, Tharros, Nora e Porto Torres. Risalgono agli inizi del V secolo e sono arrivate a noi come veri e propri siti archeologici, poiché spesso troviamo solo tracce dei basamenti. Tra quelle meglio conservate invece ci sono le strutture costruite fra il VI e il VII secolo, quindi nel periodo bizantino: San Saturnino di Cagliari, Sant’Antioco nell’omonima città e San Giovanni di Sinis a Cabras.
Esistono anche chiese ricostruite utilizzando antiche strutture appartenenti a terme romane, il santuario della Madonna di Bonacattu a Bonarcado, la chiesa di Santa Maria di Mesumundu a Siligo, e la chiesa di Santa Filitica a Sorso.
San Gavino a Porto Torres, invece, è considerata la prima chiesa romanica della Sardegna e la più grande di tutta la regione. Un esterno maestoso e interni molto sobri, con colonne bizantine. Questo luogo conserva le spoglie dei martiri Gavino, Proto e Gianuario, il cui culto è ancora oggi vivo tra le popolazioni locali.
Un’altra celebre chiesa romanica sarda, e forse l’esempio culturale di questa corrente architettonica, è la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, appartenente al comune di Codrongianos, a 16 km da Sassari. È stata costruita co un’alternanza di pietra calcarea e Basalto, con una pianta originariamente a T a cui poi sono state aggiunte due navate minori. Di grande bellezza sono gli affreschi romani che rappresentano il Cristo, la Vergine Maria e gli Apostoli.
Infine, un altro grande esempio di architettura romanica: la Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio, nella campagna poco distante dal comune di Ozieri. Fu realizzata circa nel 1065 ed apparteneva alla diocesi di Bisarchium/Guisarchum, prima di essere soppressa nel 1503. Il suo fascino deriva non solo dalla sua antichità, ma anche dalla perfetta fusione con il paesaggio naturale circostante.
Oltre all’antichissima già citata Basilica di San Saturnino, appartenente al periodo paleocristiano, a Cagliari vale la pena visitare la Cattedrale di Santa Maria, costruita su una chiesa realizzata dai Pisani nel 1258 e che conserva le spoglie dei martiri cagliaritani.
Nel quartiere di Castello è d’obbligo una visita chiesa di Santa Maria del Sacro Monte di Pietà (1591) e la Basilica di Santa Croce (sorta nel 1661) costruita su una vecchia sinagoga distrutta.
Nei pressi del porto turistico di Su Siccu si erge la Basilica di Nostra Signora di Bonaria, che dal XVIII secolo protegge i naviganti ed è destinazione di pellegrinaggi spirituali. Fu proprio Paolo VI, nel 1970 il Papa Paolo VI, a recarsi in pellegrinaggio e a raggiungere questa suggestiva Basilica.
Vale la pena di visitare anche le chiese di Sant’Efisio (1782) e di Sant’Anna (1817), molto vicine tra loro. La chiesa di San Domenico (1254) di San Mauro (1650) sono noti per i loro magnifici chiostri, mentre la chiesa di Sant’Agostino (1580) e Sant’Eulalia conservano importantissimi scavi archeologici.
Su via San Simplicio, poco distante dalla stazione ferroviaria di Olbia, possiamo imbatterci nella chiesa romanica di San Simplicio, risalente al XII secolo. Fu costruita per volere del vescovo di cui porta il nome che, secondo la leggenda, fu martirizzato in questo luogo nel 304 d.c. durante le persecuzioni di Diocleziano. È l’esempio più antico e prezioso della diffusione del cristianesimo nella regione della Gallura. San Simplicio è oggi il patrono di Olbia e della diocesi di Tempio Ampurias.
A Nuoro vale la pena visitare la piccola e suggestiva Chiesa della Solitudine. Nonostante le piccole dimensione, è molto celebre e molto importante, poiché era amatissima da molti scrittori e appassionati di letteratura. Fra questi, la scrittrice premio Nobel Grazia Deledda: le sue spoglie sono conservate proprio qui, come memoria del suo amore per questa chiesa, tanto da essere citata nei suoi romanzi.
Più maestosa è la Cattedrale di Santa Maria della Neve, risalente al 1853, che domina una deliziosa piazzetta.
Secondo alcune testimonianze storiche, la Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Oristano, conosciuta anche come Duomo di Oristano, fu realizzata 1130. Si dice fu costruita su strutture di epoca paleocristiana, come testimoniano alcune strutture bizantine emerse nel sagrato della chiesa: sono infatti state ritrovate sepolture risalenti al VII secolo.
Accanto alla Cattedrale sorgono la Chiesa di San Francesco (al cui interno si trova il convento di San Francesco) dallo stile neoclassico e il Seminario Arcivescovile.
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Foto da Wikimedia
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