A circa cinquanta chilometri dal porto di Cagliari si trova una delle località balneari più famosi della Sardegna: Villasimius. Un territorio che si estende dalla catena montuosa dei Sette Fratelli fino alle coste del promontorio di Capo Carbonara: acque cristalline, sabbia bianca, experience ed eventi di ogni tipo, fanno di questo posto una meta turistica particolarmente ambita. Ma Villasimius è anche una zona di forte interesse storico: oltre alle torri difensive erette dagli spagnoli per difendere le coste dalle incursioni dei pirati, nella parte più interna, dove la vegetazione si fa folta e aspra, si trovano vari siti archeologici risalenti alle epoche prenuragica, nuragica e fenicia, visitabili con l’aiuto di guide esperte. Per approfondire la storia di Villasimius dalla preistoria al medioevo, una tappa al Museo Archeologico che si trova nel centro del borgo è d’obbligo.
Villasimius: i siti archeologici più importanti:
Un’origine antica quella di Villasimius, come testimonia la Domus de Janas situata nei pressi della Spiaggia del Riso, a pochi passi dal porto turistico. Un tempo una necropoli che ha come unico testimone oggi una tomba intatta che è possibile visitare: la struttura, dotata all’esterno di un’apertura quadrangolare scavata nel granito, presenta un ambiente che introduce alla camera sepolcrale. Risalente all’epoca dell’antica civiltà appartenente alla Cultura di Otzieri (3500 – 2700 a.C.), si è ipotizzato che, anticamente, per l’accesso alla struttura fosse stato costruito un corridoio dolmenico. Oltre alla Domus de Janas della Spiaggia del Riso, ce ne sono altre presso il villaggio turistico di Monte Nai. Sempre in questa zona, sono stati individuati ben 53 menhir a Cuili Piras, che seguono allineamenti rettilinei o curvilinei, datati 3000 a.C., utilizzati sicuramente come osservatorio astronomico. Altri allineamenti di menhir si trovano a Pranu is Scalas e Piscina Rei, dove è possibile visitare anche i protonuarghi a corridoio molto affini alla cultura torreana della Corsica. A Campus si trovano i resti di una tomba dei giganti, antica sepoltura di epoca nuragica caratterizzata da una pianta che ricorda il muso di un toro, un interno monocamerale e una facciata esterna costituita da pietre conficcate verticalmente nel terreno e disposte a semicerchio. Vari poi i nuraghi presenti in zona: dal nuraghe di Campus a quelli di Cuccureddus, Campulongu, Manunzas, Baccu’e Gattus e Is Traias. Su quest’ultima spiaggia è presente la necropoli di Accu, di circa 30 tombe, alcune delle quali ancora intatte, strutturate in varie tipologie di inumazione: in urna, ad inumazione in fossa e ad enkytrismos. Per i resti risalenti alla civiltà fenicia, bisogna spostarsi in località Is Cuccureddus. Antico porto fenicio, ospitò una ricca comunità fenicia dopo il VII a.C.: sono visibili oggi i resti di magazzini, case private e un tempio dedicato alla dea Astarte. Nel tempio, del quale restano pochissime tracce, pare certo che venisse praticata la prostituzione sacra. Costruito a partire dal VI sec. e distrutto da un incendio, probabilmente in epoca cartaginese, di questo periodo sono stati trovati tre ambient e alcuni reperti conservati nel museo di archeologia di Villasimius: sigilli di documenti ufficiali del tempio, di chiaro influsso egizio ed ex-voto, risalenti fino all’epoca romana, quando il tempio fu ricostruito. Di epoca romana è il sito archeologico delle terme di Santa Maria, di cui resta ambiente del calidarium risalente circa al I sec. d.C. ed alcuni resti di pavimento e di materiali di costruzione, probabilmente facevano parte di una ricca villa rustica.
Il museo archeologico di Villasimius raccoglie tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Villasimius. Attraverso un percorso, suddiviso in quattro sale, illustra il succedersi di tutte le popolazioni che hanno abitato questi luoghi:
Tra i luoghi di interesse presenti nel borgo di Villasimius ci sono la Parrocchia di San Raffaele Arcangelo e la Chiesa di santa Maria. Sul promontorio che si affaccia sulla Spiaggia della Fortezza si trova la Vecchia Fortezza, di origine spagnola e risalente al XIV secolo. Di origine spagnola sono anche le varie torri di avvistamento che costellano la zona, edifici ben conservati, nonostante il passare del tempo.
Photo credits:
Foto Giamas da Wikimedia
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