Se vi trovate nei pressi di Orgosolo per i suoi Murales e fare una sosta a Mamoiada per una visita al museo delle maschere, non potete assolutamente perdere un’escursione alla foresta di Montes, dove ad accogliervi troverete i lecci secolari. Qui nel cuore del Supramonte avete, infatti, la possibilità di scoprire uno degli ultimi esempi di Foresta Primaria presenti in Europa, ricca di flora e fauna uniche. La Sardegna è uno dei luoghi migliori d’Europa dove è ancora possibile vivere la natura ed è anche facilmente raggiungibile in traghetto.
I lecci secolari della foresta di Montes:
La foresta di Montes, situata a pochi chilometri da Orgosolo, si estende per 4500 ettari, dai primi contrafforti del massiccio del Gennargentu, sino al rio Flumineddu, che ne rappresenta il confine orientale. Ben 1000 ettari della foresta sono costituiti da una delle leccete più importanti di Europa: Sas Baddes. Una delle leccete più antiche d’Europa i cui esemplari convivono con altre specie vegetali, tra cui agrifoglio, acero minore e tassi. In questa zona, dove impera una folta e imponente vegetazione, è possibile scoprire alcuni monumenti preistorici come il nuraghe Mereu, detto anche “su Nurahe de intro ‘e Padente” (il nuraghe dentro il bosco di lecci) e il nuraghe Presethu Tortu, in allineamento con il canyon di Gorropu. Tra questi due giganti di pietra che testimoniano la presenza umana in questi territori sin dalle epoche più arcaiche, si trovano altri siti megalitici, come le tombe di giganti su Calavriche e Mereu, edificio megalitico dotato di tre torri, grotte come quella di Hapriles, dove furono trovati resti di anfore votive, varie domus de janas e alcuni menhir. Caratteristiche di questa zona, sono poi, le cosiddette pinnettos o cuiles, le antiche abitazioni dei pastori la cui tecnica di costruzione si pensi abbia molte similitudini con le dimore realizzate in epoca nuragica.
Oltre ai monumenti di origine umana, la foresta di Montes ospita al suo interno anche monumenti naturali da visitare assolutamente, come monte Novo San Giovanni, raggiungibile attraverso sentiero probabilmente preistorico, con guglie alte fino a 70 metri, dove è possibile ammirare rarità endemiche o una delle tante sorgenti di zona, tra cui Funtana Bona, da cui ha origine il fiume Cedrino. C’è poi anche la dolina più vasta della Sardegna, ovvero Su Suercone, raggiungibile attraverso lunghi itinerari di trekking che richiedono esperienza, attrezzatura adeguata e guide esperte. La foresta di Montes, dichiarata oasi di protezione faunistica, è l’habitat di alcune specie endemiche come il muflone sardo, ma anche di altre più comuni come la lepre, il gatto selvatico, il ghiro e il coniglio selvatico. Circa l’avifauna, vivono in queste zone, tra gli altri, l’aquila reale, il corvo imperiale, la cornacchia grigia di Sardegna, il falco pellegrino, la pernice e il colombaccio.
Photo credits:
Foto Superciro86 da Wikimedia
Viaggia in Sardegna con TraghettiPer, prenota online il traghetto e risparmia