Faccia a faccia con la fauna endemica di Guspini

Sulla punta più a nord della provincia del Sud Sardegna si trova il comune di Guspini, il cui territorio si estende dai confini con la provincia di Oristano ai rilievi dell’Inglesiante e dalla pianura del Campidano fino allo stagno di Santa Maria di Neapolis. Una località abitata dall’antichità più remota, come attestano le testimonianze pre-nuragiche, nuragiche e quelle fenicio-punico. Importante fu anche la sua appartenenza all’antica subregione del Monreale, territorio che in epoca feudale venne inglobato nel Marchesato di Quirra. Più successivi, invece, sono i complessi minerari che sorsero in zona a fine XIX secolo e che oggi costituiscono il parco geominerario della Sardegna. Un luogo da visitare non solo per l’interesse storico, ma anche per quello naturalistico. La natura ricca e, in gran parte incontaminata, ospita endemismi faunistici molto interessanti.

Guspini e la sua fauna:

La particolare fauna di Guspini

La selvaggia vegetazione nei dintorni di Guspini è l’habitat scelto da varie specie animali, come donnole, cinghiali, volpi, martore, lepri, topi quercini e gatti selvatici. E fin qui nulla di straordinario, ma se ci si sposta nella zona tra Montevecchio e la foce del rio Piscinas è possibile avvistare il cervo sardo-corso. Una varietà sardo-corsa del cervo rosso europeo, da cui differisce per le dimensioni più ridotte. L’origine del cervo sardo-corso non è stata del tutto chiarita: secondo una prima ipotesi, un piccolo gruppo di cervi provenienti dall’Italia, ha raggiunto le due isole nel periodo di massima regressione marina durante la glaciazione wurmiana; l’altra invece sostiene l’importazione da parte dell’uomo forse in epoca preistorica del Cervus elaphus e la sua evoluzione rapida verso la sottospecie endemica del cervo sardo-corso. Grazie alle azioni di tutela iniziate a fine anni ’80 oggi la popolazione di cervo sardo-corso è numerosa, non è raro avvistare un esemplare di cervo sardo-corso all’interno del borgo minerario di Montevecchio. Accanto al cervo sardo-corso, gli altri endemismi riguardano anfibi, come: la raganella sarda, il discoglosso sardo, il geotritone sardo e l’algiroide nano; e specie aviarie: ghiandaia di Sardegna e il picchio rosso maggiore di Sardegna. Restando in tema uccelli, presso lo stagno di Santa Maria di Neapolis è possibile avvistare gli elegantissimi fenicotteri rosa.

Cosa vedere a Guspini

Il centro storico di Guspini ha una struttura alto-medievale la cui testimonianza più importante è la chiesa di Santa Maria di Malta, costruita a pochi passi da una fonte romana. Restando nel paese sono molto suggestivi i basalti colonnari di origine vulcanica che raggiungono un’altezza di 20 metri. Queste colonne venivano utilizzate in antichità come materiale da costruzione insieme al granito e ai mattoni tradizionali. Dall’alto del Monte Margherita si affaccia sul paese un particolare monolite granitico conosciuto anche con il nome “Sa Rocca Incuaddigada, la “roccia accavallata”. Poco distante da qui c’è il complesso minerario di Montevecchio, oggi parte del parco geominerario della Sardegna. Per quanto riguarda le testimonianze preistoriche sono da non perdere il cerchio megalitico de su Corrazzu de is Pillonis, la domu de Janas di Brocu Maddeus e due menhir Perdas Longas.

Photo credits:

Foto di Domusdeluna da Wikimedia

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