Per secoli in Sardegna si è creduto che le migliaia di casette disseminate per tutto il territorio fossero dimora di creature fantastiche, tanto da chiamarle domus de Janas: case delle fate. In realtà, queste piccole grotte artificiali sono espressione di un culto funerario molto antico risalente all’epoca prenuragica, periodo in cui la Sardegna venne abitata da popolazioni molto abili nell’artigianato e proprio le Domus de Janas ne sono la dimostrazione più lampante: per costruirle, dovettero scavare e modellare roccia trachitica e arenaria con i pochi strumenti a loro disposizione. Le Domus de Janas sono, quindi, delle tombe a ipogeo all’interno delle quali queste antiche popolazioni seppellirono i loro defunti, per restituirli alla dea Madre, una divinità cara a queste genti, come testimoniano le molte statuette votive rinvenute. Le domus de Janas rappresentano il monumento più rappresentativo della Sardegna prenuragica e se vi trovate in Sardegna, meritano sicuramente una visita.
Le domus de Janas in Sardegna:
In Sardegna si contano più di 3000 domus de Janas: secondo gli archeologi, le prime tombe sarebbero state scavate intorno alla metà del IV Millennio a.C quando sull’isola si diffuse la cultura di San Ciriaco. Ma fu con la Cultura di Ozieri che si diffusero in modo capillare in tutta la Sardegna divenendo dei veri e propri villaggi di defunti, in grado di ospitare oltre un centinaio di corpi. Le tombe a ipogeo sono un tipo di sepoltura tipico delle popolazioni preistoriche del Mediterraneo, infatti sono state individuate strutture con caratteristiche simili in Egitto, in Frigia, in Siria, in Sicilia, a Malta e alle Baleari. Solitamente all’interno di queste tombe venivano deposti i corpi di uno stesso clan familiare o degli appartenenti a uno stesso villaggio. Anche nel caso delle tombe a grotticella del Mediterraneo la datazione è molto vasta, ricoprendo un arco temporale che va dal Neolitico fino all’età del Bronzo e del Ferro. Sia per l’accurata lavorazione, soprattutto a livello architettonico con una conformazione tipica a T o a croce, sia per le ricche decorazioni interne, le domus de Janas sono un unicum per quanto riguarda il culto dei morti delle antiche popolazioni mediterranee. Le domus de Janas sono la riproduzione in scala ridotta delle case dei vivi e per questo sono diverse a livello architettonico: ad esempio alcune sono a forma di capanna rotonda con il tetto a forma cono, altre a pianta rettangolare con tetto a spiovente. Sulle pareti sono raffigurati simboli magici, come finte porte, spirali, forme geometriche e corna taurine, quest’ultime rappresentanti il principio di rigenerazione per i defunti, realizzate con diverse tecniche artistiche: bassorilievi, incisioni e dipinti. È stato grazie a loro studio che gli archeologi sono riusciti a ricostruire lo stile di vita delle genti della Cultura di Ozieri, la prima grande cultura sarda.
Come accennato in precedenza, queste architetture preistoriche sono presenti in tutta la Sardegna. Vediamo insieme i siti più importanti:
Photo credits:
Foto di Mauro Mereu da Wikimedia
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